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La prestampa

La fase di lavoro o operazione del processo grafico che precede la stampa è, come dice il nome stesso, la prestampa.

Ricordiamo la definzione già data di prestampa: "complesso di operazioni che partendo dall'originale attraverso la progettazione grafica portano alla realizzazione di prematrici, matrici e forme di stampa".

Di fatto le materie prime della fase di prestampa sono gli originali, l'oggetto finale è costitulito dalle forme di stampa. Prematrici e matrici sono dei semilavorati, che in molti casi possono anche non esserci (e di fatto la tendenza, nei moderni sistemi di prestampa, è quello di arrivare direttamente all'ottenimento della forma senza passare dall'ottenimenti di matrici e prematrici di alcun tipo).

Gli originali possono essere a loro volta testo o immagini, che, a seconda dei casi, possono presentarsi in varie forma.

Nel caso della prestampa tradizionale, il testo è costituito da un manoscritto o un testo dattiloscritto. Le immagini si presentano su supporto fisico, carta o pellicola fotografica, possono essere fotografie o bozzetti.

Nel descrivere la fase di prestampa facciamo qui riferimento a un flusso di lavoro digitale.

Il testo si presenta in genere già in forma digitale (uno o più file di testo). Qualora si presentasse ancora in forma manoscritta o dattiloscritta si dovrà compiere l'operazione di digitazione dello stesso, che verrà pertanto trasformato in file di testo.

Anche le immagini si presentano in genere già in forma digitale (file di immagine). Qualora si presentassero ancora su supporto fisico, carta o pellicola fotografica, dovranno in tal caso essere acquisite per mezzo di uno scanner, trasformandole così in file di immagine.


La composizione del testo

Una volta acquisito il testo, questo dovrà essere composto. La composizione è quella fase che fa parte della più generale fase di prestampa, che riguarda proprio l'elaborazione del testo, nel senso di scelta dello stile, delle dimensioni e della disposizione dello stesso. Pertanto con il termine composizione ci si riferisce tanto all'operazione di composizione manuale mediante i caratteri tipografici mobili, quanto alla stessa operazione svolta per mezzo di opportuni programmi di composizione, quanto alla medesima operazione svolta con altri sistemi del passato, più o meno automatizzati.

Approfondimento: si possono cercare sul web ad esempio le parole linotype e monotype, due sistemi meccanizzati introdotti verso la fine del XIX, in uso fin verso gli anni '60 del XX secolo, che hanno rivoluzionato la composizione del testo.


L'elaborazione delle immagini e il fotoritocco

Alcuni concetti sulle immagini digitali

Le immagini in forma digitale possono essere memorizzate come immagini bitmap (o mappe di bit) o come immagini vettoriali.

Un immagine bitmap, se ingrandita, a un certo punto inizierà a degradarsi, e non mostrerà ulteriori dettagli, ma mostrerà i pixel.
La modifica delle immagini bitmap è possibile, ma piuttosto complessa e sicuramente entro certi limiti. Prende anche il nome di "fotoritocco"
Il programma più diffuso nell'industria grafica per l'elaborazione di immagini bitmap è Adobe Photoshop®. Un ottimo programma "open source", gratuito, è Gimp.
Un immagine vettoriale, potrà essere ingrandita a piacere senza degradarsi.
Le immagini vettoriali devono essere realizzate al computer per mezzo di un programma di grafica vettoriale. Per mezzo dello stesso programma un immagine vettoriale può essere agevolmente modificata.
Il programma più diffuso nell'industria grafica per la creazione e l'elaborazione di immagini vettoriali è Adobe Illustrator®. Un ottimo programma "open source", gratuito, è Inkscape.

Le immagini acquisite per mezzo di uno scanner, e le fotografie digitali, sono sempre immagini bitmap.

Le immagini una volta acquisite vanno a loro volta elaborate. Un conto è avere una fotografia digitale così come viene acquisita dallo scanner o un immagine vettoriale così come viene creata dal grafico, un conto è avere la stessa immagine con le caratteristiche adatte al prodotto grafico che dobbiamo realizzare.Le immagini perciò dovranno essere in gerere modificate, nel senso di ritoccate, corrette cromaticamente, ritagliate, ridimensionate etc. Operazioni che in era digitale, vengono svolte ad esempio per mezzo dei già citati programmi AdobePhotoShop®  e Adobe Illustrator®)


L'impaginazione

L'impaginazione è quella fase che consiste nel disporre, all'interno della pagina, le parti di testo e le immagini nella posizione che gli competono. Anche con il termine impaginazione ci si riferisce tanto all'operazione svolta per mezzo di opportuni programmi di impaginazione, quanto alla medesima operazione svolta con altri sistemi del passato.

Nella grafica moderna è abbastanza difficile distinguere la fase di composizione da quella di impaginazione. E' ovvio che la scelta della disposizione del testo debba tenere conto anche della disposizione delle immagini e viceversa, pertanto la composizione e l'impaginazione vengono fatte con i medesimi programmi che possono svolgere entrambe le funzioni.

I programmi più diffusi nell'industria grafica per la composizione e l'impaginazione sono Adobe InDesign® e QuarkXPress® (quest'ultimo un po' in declino). Un ottimo programma "open source", gratuito, è Scribus.

Oggetto finale della fase di impaginazione digitale sarà uno o più file di descrizione pagina.

I più diffusi formati di descrizione pagina (detti anche "PDL": Page Description Language) sono PS (PostScript®) e PDF (Portable Document Format).


L'imposizione

Le pagine devono essere a loro volta essere disposte tra loro nella opportuna posizione che andranno a occupare sulla forma da stampa e quindi sul foglio stampato per poter effettuare la stampa nel modo più rapido, poter semplificare l'operazione di allestimento e ridurre gli scarti di carta. Questa operazione prende il nome di imposizione. Una corretta imposizione sfrutterà al meglio la carta su cui si stampa.

Fin dai primi tempi della stampa i libri venivano realizzati raggruppando le pagine in gruppi di quattro, detti quartini, cucendoli opportunamente tra loro. In questo modo venivano stampate contemporaneamente due pagine per volta (le due su un lato, detto bianca, e le due sull'altro lato, detto volta).


esempio di quartino: quattro pagine, di cui due in bianca e due in volta

Questi raggruppamenti di pagine, detti segnature, possono essere anche più complessi. Oltre alle 4 pagine (quartino) si possono avere, ad esempio 8 pagine (segnatura in ottavo), 16 pagine (segnatura in sedicesimo), 32 pagine (segnatura in trentaduesimo).

Anche per la stampa di prodotti quali, ad esempio delle etichette, risulta conveniente disporre sulla medesima forma da stampa tante etichette ripetute. Anche qui, la disposizione delle verie etichette nella posizione che andranno a occupare sulla forma da stampa e quindi sul foglio stampato prende il nome di imposizione.

Spesso, nel settore grafico italiano, si usa il termine montaggio, con lo stesso significato di imposizione. E' questo un termine che si preferiva usare prima che questa operazione venisse fatta con tecnologie digitali, incollando manualmente le pellicole fotografiche che riportavano i grafismi su un foglio trasparente che veniva utilizzato per ottenere la forma (si veda il paragrafo "lito-offset" dove si parla della formatura). Pertanto, quando si fa uso di tecnologie digitali, al posto di imposizione si usa anche il termine mpntaggio digitale.

Oggetto finale della fase di imposizione digitale sono ancora uno o più file di descrizione pagina, ma con struttura diversa dal file prodotto dalla fase di impaginazione.

La fase di impaginazione produce un file fatto di pagine in successione. La fase di imposizione produce file in cui le pagine sono disposte come sulle forme da stampa che dovrà venire realizzata.


disposizione delle pagine nel file prodotto nella fase di impaginazione




disposizione delle pagine nel file prodotto nella fase di imposizione, bianca e volta. In questo esempio si tratta di una segnatura in sedicesimo. Si osservi la disposizione delle pagine sulla bianca e sulla volta. Piegando il foglio con 3 pieghe incrociate le pagine risulteranno disposte in successione.

L'imposizione digitale viene effettuata mediante appositi programmi spesso realizzati dai produttori delle fotounità.


Formatura

Successivamente all'imposizione si svolge la fase di formatura, che è già stata definita come quel "complesso di operazioni di preparazione della forma di stampa (per via elettronica, fotografica, meccanica, manuale o con qualsiasi altro metodo)".

In un flusso di lavoro digitale la forma viene preparata con metodi diversi a seconda della tecnologia e a seconda del processo di stampa, ma tutti i sistemi hanno in comune l'elaborazione delle informazioni contenute nei file di descrizione pagina prodotti dall'imposizione.

Le più moderne tecniche di formatura usate del processo lito-offset e nel processo flessografico prevedono l'uso di una fotounità, dispositivo che espone la forma, punto per punto, mediante un raggio laser che si muove sulla superficie della stessa, accendendosi o spegnendosi in corrispondenza dei grafismi e dei contrografismi, comandato da un apposito elaboratore detto RIP (Rasted Image Processor), il quale provvede alla elaborazione dei file di descrizione pagina provenienti dalla fase di imposizione.

Quest sistemi di formatura, ormai affermati in maniera pressoché globale, prendono il nome di CTP, ovvero Computer To Plate, che significa "dal computer alla lastra".

Anche nel processo rotocalcografico vengono usate tecniche digitali di formatura. In questo caso il RIP comanda un dispositivo come l'Helioklischograph che provvede a incidere le cellette mediante una punta in diamante sintetico.



il flussogramma della prestampa



IL DTP

Con l'acronimo DTP (Desk top Publishing: "Editoria da scrivania") si intende l'iniseme di elementi informatici, hardware (le attrezzature) e software (i programmi), con cui possono essere effettuate le fasi di acquisizione e elaborazione delle immagini, di composizione del testo, di impaginazione e di imposizione.

Al tempo stesso con l'espressione DTP si intende anche l'insieme di quelle stessa fasi di lavoro (acquisizione e elaborazione delle immagini, di composizione del testo, di impaginazione e di imposizione), quando svolte per via digitale, mediante computer, appositi software, e altre attrezzature di input e output.

un esempio di stazione di lavoro DTP con i suoi elementi di input e di output


un esempio di organizzazione a rete di un reparto di DTP




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Livio Colombo
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